Il settore del Pomodoro
Introduzione
Durante i 10 ultimi anni, il consumo di prodotti a base di pomodoro a livello mondiale è aumentato del 10% all'anno. L'Europa e gli Stati Uniti sono tradizionali consumatori di pomodoro ma si osserva nuovi mercati come la Russia, l'Europa dell'Est, l'Africa, la Cina e l'India dove il consumo per personna è debole ma in costante crescita quest'ultimi anni. La crescita annua del consumo di prodotti a base di pomodoro in Cina è del 15% quest'ultimi anni.
I pomodori sono cultivati principalmente in tre regioni del mondo: la California negli Uniti, le regioni mediterranee, e la provincia di Xinjiang in Cina.
L'Italia è il primo produttore di pomodoro (sia da industria che fresco) dell'Unione Europa. Ma il paese nel quale si è verificata la crescita produttiva la più sostenuta è la Cina. (tabella 1)
Attualmente, il mercato italiano del pomodoro deve fare i conti con la concorrenza della Cina mentre adattarsi alle trasformazioni del sistema agricolo.
I/ Il mercato oggi in Italia
A- Qual'è la situazione in Italia?
1)Quanto? a)A livello europeo
L'Italia gioca un ruolo di primo piano in Europa nella produzione di pomodori. Dal 2003 al 2007, l'Italia ha prodotto pari al 38% dell'intera produzione dell'UE a 27 paesi membri.
b)A livello nazionale
Nel 2008 la superficie coltivata a livello nazionale è aumentata dell'8% rispetto all'anno precedente, superando la soglia di 68000 ettari.
2) Dov'è?
Una crescita della superficie coltivata in tutte le regioni del Nord, ma soprattutto in Emilia-Romagna, regione che è il primo bacino di coltivazione e trasformazione del paese.
All’opposto, nel Mezzogiorno l’area investita a pomodoro da industria si è ridotta notevolmente e, parallelamente, si è assistito ad uno spostamento della produzione da alcune zone tradizionali, come la Campania, verso altre come la Puglia e la Basilicata.
3)Tipo di prodotti?
Solo il 25% dell'intera offerta di pomodoro è dedicata al consumo fresco
La quota preponderante della produzione nazionale (il 75%) di pomodoro viene lavorata dall’industria di trasformazione per ottenere conserve, salse e succhi. Una gamma di derivati tanto ampia che ha permesso all'Italia, finora, di detenere la leadership di questi prodotti in Europa. L'Italia deteneva il secondo posto a livello mondiale dopo gli Stati Uniti finché la Cina, nel 2008 la supera.
La produzione complessiva di pomodoro da industria di 4,7 milioni di tonnellate, in aumento dell'1,2% rispetto al 2007.
4)Mercato esteroa)Import
In Italia si nota un importante eccedenza produttiva rispetto ai consumi interni del 274% per le conserve di pomodoro. Pure in Italia c'è stato il record d'importazione dalla Cina, nel 2007 sono aumentate del 132% le importazioni italiane di derivati del pomodoro. Il quantitativo importato equivale a circa un quarto dell'intera produzione di pomodoro coltivate in Italia secondo l'Istat.
b)esport
Nel 2007 l'Italia ha esportato per 32,2 milioni di euro di conserve di pomodoro e pelati ai Paesi Terzi Mediterranei (da cui fanno parte la Turchia, Egitto, Marocco, Tunisia...) la maggior parte è destinata alla Libia per 24,1 milioni di euro
Il paese esporta anche in Canada, è il secondo fornitore di rilievo del mercato canadese con una quota del 18% ( il 80% per gli Stati Uniti).
L'Italia è anche per la Germania il primo fornitore (92% del totale Tabella).
In Ghana, il concentrato italiano è dappertutto
5)Un produttore italiano
La Doria è un Gruppo leader nella produzione e commercializzazione di derivati del pomodoro, di legumi e pasta in scatola, di succhi e bevande di frutta e di altri prodotti complementari. Il Gruppo è dotato di 5 siti produttivi. L’elevato grado di automatizzazione degli impianti, la specializzazione dei siti produttivi, l’utilizzo ottimale della capacità produttiva uniti alla favorevole dislocazione hanno permesso a La Doria ottiene la leadership nei costi.
È un Gruppo che esporta in circa 40 paesi del mondo.
Possiede il 51% della LDH (La Doria) è una Società inglese. E il 100% della Eugea Mediterranea SpA, localizzata a Lavello (Piacenza), una società attiva nella produzione di derivati del pomodoro e puree di frutta. La società ha generato nel 2007 un fatturato di 18.4 milioni di Euro.
Nel 2007 La Doria ha realizzato un fatturato consolidato di oltre 406 milioni di euro, realizzato per il 27,6% sul mercato domestico e per la restante parte sui mercati internazionali, in particolare in Nord Europa.
B-La concorrenza della Cina. 1)Generalità
La Cina rappresenta il principale concorrente dell'Italia.
L'alimentazione cinese non si utilizza di pomodoro quindi la maggior parte della produzione (il 90%) è dedicata all'esportazione.
2)Dov'è?
La produzione in Cina è concentrata in una regione chiamata Xinjiang a Nord-Ovest del paese nei pressi del confine con il Kazakistan.
3)Chi?
Qui operano due grandi gruppi: Tunhe che opera dal 1993 e possiede 12 impianti e Chalkis Tomato.
4)Mercato estero:
Nel 2007 Xinjiang esporta 449 000 tonnellate (il 70% delle esportazioni cinese e un quarto del volume internazionale).
Nei 6 primi mesi del 2008, la Cina ha esportato 380 000 tonnellate di pomodoro da industria.
E per la Cina, l'Italia rappresenta la principale voce dell'export : l'equivalente di un quarto dell'intera produzione italiana.
Per di più la Cina sta divenendo fornitore principale dell’Africa.
5)Situazione della Cina domani?
Per il 2010 si prevede una quota del 40%del totale mondiale con 1,1milioni di tonnelatte.
II/ Le sfide dell'Italia
Il mercato è in costante evoluzione.
Quale sono queste sfide che il settore produttivo italiano del pomodoro deve affrontare e come se la cava, come si addatta?
A-Tradizione e territorio
1)Tradizione
Il sistema produttivo italiano per il pomodoro beneficia di una tradizione interprofessionale più che trentennale, è al centro di una filiera molto “stretta”, che unisce i produttori ai trasformatori ed ai distributori. La Cina ha iniziato la sua produzione di pomodoro solo nel 1990.
Grazie a quest'esperienza l'italia è in misura di offrire un alto contenuto nei servizi: una certificazione con marchio "Qualità controllata" e una sicurezza alimentare.
2)Territorio
Ma a livello geografico, la zona di produzione in Cina, il Xinjiang copre una superficie di 1,660,000 km2 cioè 5 volte la superficie dell'Italia, che le permette un'ampia produzione.
Un'altro aspetto di questa concorrenza si basa sul costo della produzione
Al momento dell'irruzione dei pomodori cinesi sul mercato italiano è apparso un forte calo dei prezzi.
Questo si spiega con i prezzi molto bassi dai pomodori cinesi offerti. In cina la manodopera costa pochissimo. Per di più numerosi braccianti sono detenuti costretti ai lavoratori forzati dal sistema carcerario paramilitare del Xinjiang, un dato molto polemico.Per esempio, l’azienda statale Chalkis che ho menzionato, uno dei leader nel settore della conserva di pomodoro è un’azienda controllata dai Corpi paramilitari del Xinjiang.
2) Prezzo di vendita
Per di più questa competizione è stata considerata dall'Italia sleale perche secondo dati ufficiali, la produzione cinese incluendo i costi di trasporto avrebbe dovuto essere legermente più costosa di quelle italiana ma la sua vendita era sottocosto.
L'Italia ha chiesto al l'Unione Europea che stata effetuata un'immediata sospensione delle importazioni dalla Cina di questo bene di consumo,
C-La riforma del sistema di sussidi
L'Italia deve anche far fronte alla riforma del sistema agricolo per quanti riguarda i sussidi comunitari.1)In passato
Il sistema agroalimentare dell'Europa è basato sull'introduzione di finanziamenti comutari, con la Politica Agricola communitaria.
Il mercato del pomodoro in Italia è stato molto aiutato, per esempio il Fondo Europeo di Finanziamento e Garanzia ha dedicato all'Emilia-Romagna 58,5milioni di euro durante la campagna 2001-2002 e 84,5 milioni di euro nel 2004-2005 il 46,1% del totale nazionale. La spesa del FEOGA è stata crescente in italia per sostenere un mercato "difficile", ma negli altri paesi è stata molto minore, per esempio in Spagna, in Grecia o in Francia.
Questi sussidi hanno permesso al mercato italiano di essere concorrenziale.
Ma quel sostegno comunitario è stato smantellato progressivamente con un triennio di transizione
2)La riforma
E il 2008 ha segnato il primo anno dell'introduzione del disaccoppiamento parziale in cui metà dei finanziamenti comunitari saranno pagati in modo accoppiato, in base ai quantitativi di pomodoro prodotti e metà in modo disaccoppiato, destinati ai produttori storici.
Per di più, l'Italia aveva previsto nella Finanziaria 2008 un finanziamento per 10 milioni di euro.
3)Le consequenze
Si può pensare che questa riforma indebolisca la forza dell'Italia sul mercato.
Ma per quanto riguarda il primo anno dell' applicazone della riforma Pac, la produzione di pomodoro da industria in Italia non ha subito alcun contraccolpo in termini di superficie coltivata e di produzione ottenuta.
D-La trasparenza di mercato.
L'Italia conta sulla trasparenza del mercato per distinguersi dai suoi concorrenti.
Nelle etichette dei prodotti cinesi sugli scaffali dei supermarket italiani si trova la formula "Made in Italy". Il motivo è che non è riportata la materia prima delle confezioni ma solo il luogo dove il prodotto è stato trasformato. Ora il pomodoro cinese arriva in fusti nelle industrie agroalimentare italiane e qui viene trasformato.
Una legge sulla tracciabbilità dei prodotti è stata approvata nell'agosto 2004 ma i decretti attuativi sono stati applicati solo nel 2008.
La Coldiretti, una forza sociale che rappresenta le imprese agricoli e valorizza l'agricoltura come risorsa economica umana e ambientale, chiede questa trasparenza del mercato quindi la rintracciabilità delle produzioni affinchè le scelte dei consumatori siano consapevoli.
Un'indagine condotta dalla Colidretti e Ispo mostra che "due italiani su tre sono disponibili a pagare un po' di più un prodotto alimentare purché sia certificato per l'origine italiana"
III/ In risposta alle sfide
A-Italia e concorrenza sleale.
Si pone il problema dell'invasione dei prodotti italiani in Ghana, lo stesso fenomeno della Cina e dell'Italia ma all'inverso. Il sucesso del prodotto italiano arriva sopratutto dal prezzo basso dovuto alla potenza economica dell'Europa e si parla di dumping.. Negli anni Ottanta le fabbriche di conserva erano tre, non esistono più oggi. Attualmente il Ghana è il massimo importatore di concentrato di pomodoro dall'Europa, con oltre 10 mila tonnellate l'anno.
Chi ha parlato di concorrenza sleale?
B-Esportare il saper fare
Anche se numerosi agricoltori chiedono una sospensione dei prodotti cinesi (pretestando una concorrenza sleale o il non rispetto delle norme di sicurezza alimentare), l'Italia non esita a esportare il suo know-how particolarmente esportando delle macchine utensili, per esempio, la FMC technologies Italia SPA ha fornito il 21 luglio scorso due set completi di macchine per la raccolta di pomodoro a un produttore cinese. Si produsce lo stesso fenomeno del settore dell'abbigliamento.
L'Italia deve puntare sulla qualità e la prestazione di servizi per conservare una parte della produzione.
C-Diversificarsi
L'Italia non può concorrenzare la Cina per quanto riguarda i bassi costi di produzione ma può cercare di diversificarsi, e di sfruttare del pomodoro diversamente.Uno sperimentato internazionale, con la collaborazione italiana dell'Istituto Europeo di Oncologia e dell'Universita' Cattolica di Campobasso è stato effettuato con pomodori geneticamente modificati su dei topi. Lo sperimentato ha mostrato questipomodori ogm hanno la proprietà di prevenire i tumori in topolini geneticamente predisposti ad ammalarsi di cancro.
È satato anche lavorato il pomodoro geneticamente modificato per curare il morbo di Alzheimer sotto forma di vaccino .
Il settore della ricerca può essere un altro modo per utilizzare il pomodoro.
Conclusione
Il settore del pomodoro in Italia ha conosciuto buoni risultati per il 2008.
Gli auspici per l'industria Italiana è di mantenere in futuro i buoni risultati del 2008 e consolidare il sistema produttivo della trasformazione industriale del pomodoro.
Il prossimo obiettivo è riuscire a definire un "prezzo di equilibrio" entro il 2010, che permetta al comparto del pomodoro di rimanere competitivo a livello internazionale.
Per il 2009 si prevede lo stesso prezzo base del 2008 (79,5 euro per tonnellate) accompagnato da una modifica dei parametri di qualità in senso più favorevole agli agricoltori.
1)Costo del lavoro
B-Il costo della produzione